Lo affermano sulla base di informazioni preliminari i media locali secondo cui 11 palestinesi sono rimasti uccisi e 50 feriti in un bombardamento israeliano.
L’annuncio fa seguito a precedenti notizie che riferivano di una possibile operazione di terra nella Striscia, simile a quelle del 2008-2009 e del 2014.
Nel frattempo, dopo le 5 mila unità dei giorni scorsi, l’esercito ha disposto il richiamo di altri 7 mila riservisti, privilegiando tuttavia esperti di Iron Dome e di intelligence, lasciando fuori fanteria e truppe corazzate che sono già schierate sul fronte di Gaza. Al Jazeera parla anche di colpi di artiglieria e bombardamenti nella città di al-Fakhari, a est di Khan Yunis. Le sue condizioni sono gravi ma stabili, ha riferito l’ospedale Ichilov di Tel Aviv. “C’è stata una mancanza di comunicazione interna”, ha dichiarato il portavoce militare Jonathan Conricus, che si è assunto la responsabilità. Intanto Israele continua comunque a bombardare in risposta alla pioggia di razzi da Gaza, con il premier Benjamin Netanyahu che afferma: faremo pagare a Hamas “un prezzo molto alto“.
Un totale di 1.800 razzi sono stati lanciati contro Israele dalla Striscia di Gaza.
“Una moltitudine di fiamme rosse illuminavano il cielo mentre le esplosioni assordanti dalla periferia di Gaza City facevano svegliare le persone”. E’ questa la descrizione dei primi momenti dopo l’inizio dell’attacco israeliano a Gaza fatta dall’Associated Press. Ma a preoccupare la leadership israeliana sono anche – o forse soprattutto – le violenze che da giorni, a partire dagli scontri di Gerusalemme, stanno infiammando le città miste con una vera e propria caccia all’uomo tra ebrei e arabi e tentati linciaggi da entrambe le parti. L’abitazione sarebbe poi crollata mentre i civili erano ancora all’interno. Gli attacchi sono dunque condotti con aerei e carri armati. Domenica è prevista una riunione del Consiglio di sicurezza ONU.
Il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane, Roy Sharon, ha chiarito che le truppe di terra non sono entrate nella Striscia di Gaza. La diplomatica ha inoltre aggiunto che “gli Stati Uniti continueranno a impegnarsi attivamente nella diplomazia ai massimi livelli per cercare di allentare le tensioni”. Sono questi ad essere stati lanciati verso l’aeroporto internazionale Ramon, a nord di Eilat, e piuttosto distante dalla Striscia.
Le forze israeliane hanno lanciato bombardamenti massicci contro obiettivi di Gaza, usando aerei, elicotteri, altri velivoli e insieme tank e diverse batterie di artiglieria. Alcuni residenti del nord di Gaza, vicino alla frontiera con Israele, hanno detto di non aver visto segni di un’invasione di terra, ma di star assistendo a dozzine di attacchi aerei. Queste ultime bandite dalla comunità internazionale e considerate quindi illegali.
Testimonianze, riportate da Haaretz, riferiscono che sono state udite esplosioni ad Ashkelon. Conricus non ha tuttavia dato particolari sulla quantità di forze entrate nell’enclave palestinese.