In altre parole serve ancora prudenza, ma si può cominciare a pensare al dopo. “Si osserva una diminuzione del livello generale del rischio, con quattro Regioni, Liguria, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta, che hanno un livello di rischio alto” si sottolinea nel documento.
L’ordinanza, che sarà firmata in serata dal ministro della Salute Roberto Speranza, entrerà in vigore lunedì 12 aprile. La Sardegna passa in rosso per via di un indice Rt schizzato negli ultimi giorni sopra la soglia di 1,25: non a caso è stata nelle ultime settimane, seguite all’esperimento della prima (e finora unica) zona bianca, tra le Regioni con gli aumenti più consistenti (fino al +92% di media mobile settimanale), con diversi focolai.
Passano in zona arancione Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Toscana, aggiungendosi ad Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Umbria, Veneto e alle province autonome di Bolzano e Trento. Sarà inoltre possibile, una sola volta al giorno, andare a trovare amici o parenti nel Comune in massimo due persone oltre ai minori di 14 anni conviventi. Quest’ultima, che un mese fa era stata la prima regione d’Italia a sperimentare la zona bianca e ad aprire bar e ristoranti anche la sera, ha l’Rt più alto del paese, a 1,43 nel limite inferiore. Anche la Valle d’Aosta rimane in rosso per l’Rt a 1,25, mentre per la Puglia è l’alta incidenza dei casi – 258 ogni 100mila abitanti – a determinare il lockdown.
Cambiano ancora i colori delle Regioni d’Italia a causa dei contagi dovuti al Covid. Per quanto riguarda le scuole, in presenza fino alla prima media, gli studenti più grandi faranno didattica a distanza.
La curva scende, ma attenzione – Il dato principale che però emerge dal monitoraggio settimanale è quello di una curva che, finalmente, sembra cominciare a scendere. Lo dice Speranza, lo ripete il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli e lo conferma il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro. Gli esperti però avvertono: “il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri, l’incidenza ancora troppo elevata e l’ampia diffusione di alcune varianti richiedono l’applicazione di ogni misura utile al contenimento del contagio”. Dosi che non arrivano e in più ci si mettono anche le defezioni: nell’Isola le rinunce a vaccinarsi con il siero AstraZeneca si attestano tra il 40% e il 50%. La disposizione della cabina di regia dovrà essere validata alle 15 dal Comitato tecnico scientifico.