Trump contro Facebook e la criptovaluta ‘Libra’: ‘Poco affidabile’

Facebook avrà la sua criptomoneta, il cui nome Libra riporta a evocazioni di equità, di equilibrio e di bilancia, e la promessa di un percorso rispetto nell’equilibrio tra l’opportunità dei business e la legalità. “Speriamo di vedere più trasparenza, più responsabilità e più libertà”, ha twittato il presidente. E’ quanto sostiene Germano Dottori nel suo saggio intitolato “La visione di Trump“, pubblicato dalla Salerno Editrice è stato presentato l’11 luglio pomeriggio alle 18 nella sede del Circolo Ufficiali della Marina Militare ( via Cesario Console 3/bis).

Il presidente degli Stati Uniti non usa molti giri di parole, anzi, attacca le criptovalute in generale, prima di concentrarsi su quella di Facebook.

“Non sono un fan del Bitcoin e delle altre Criptovalute, che non sono davvero soldi e il cui valore è molto volatile e si basa sul nulla“. Se Facebook e altre aziende vogliono diventare una banca, devono cercare una nuova autorizzazione bancaria e diventare soggetti a tutte le normative bancarie, proprio come altre banche, sia nazionali che internazionalI. Secondo il tycoon, i “cripto asset non regolati possono facilitare comportamenti illegali, compreso il commercio di droga ed altre attività illecite”. Di conseguenza la sua posizione appare piuttosto chiara.

Sospetto che la storia non finirà qui, né di là dall’oceano né dalle nostre parti dove, giusto oggi, abbiamo saputo dall’avvocato di Carola Rackete che la sua cliente non solo ha querelato il ministro dell’Interno Salvini per diffamazione ma ha chiesto che siano sequestrati i di lui profili Twitter e Facebook. È di gran lunga la valuta più importante al mondo, e rimarrà sempre così.

Come è noto ormai da tempo, Facebook ha comunicato il mese scorso di voler lanciare la sua valuta criptata globale nel 2020.

Il presidente della Federale Reserve, Jerome Powell, mercoledì è stato chiamato ad esprimere le sue valutazioni su alcune questioni riguardanti la politica monetaria negli Stati Uniti dalla Commissione Finanze della Camera dei Rappresentanti.

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