Mattarella, zitto zitto, sfratta i “privilegiati” del Quirinale

Sono gli affitti da sogno che fino a oggi pagavano gli inquilini dei 58 appartamenti di servizio del Quirinale. Da settembre sarà rivisto l’elenco dei dipendenti che attualmente occupano i 58 appartamenti che la presidenza della Repubblica possiede nella zona adiacente al palazzo del Quirinale.

A spiegarlo è un approfondimento de La Stampa: “La rivoluzione voluta da Mattarella prevede che l’appartamento di servizio sia riservato solo ed esclusivamente a quei dipendenti (funzionari o tecnici) che per la natura del loro servizio devono essere sempre reperibili e “a portata di mano”. Tutto è disciplinato da un decreto presidenziale varato dal segretariato del Quirinale lo scorso 6 agosto. Risultato? Di tanti privilegiati con vista Quirinale, solo pochi potranno restare. Su tutti gli altri cadrà la mannaia del nuovo regolamento e dovranno traslocare entro la fine del 2017. Costoro dovranno versare un canone che, pur restando sotto il livello di quello di mercato, sarà però aumentato del 20% rispetto a quanto versato attualmente.Un aumento più consistente è previsto per gli inquilini che dovranno lasciare l’appartamento. Si va dagli 821 euro per un appartamento di 25 mq ai 4.533 per un appartamento di 224 mq. E’ il drastico taglio ai costi deciso dal Capo dello Stato che vuole risparmiare denaro pubblico e al contempo restituire spazi all’uso pubblico, specialmente dopo la recente apertura del Palazzo ai cittadini. Completato il piano, dovrebbe essere interamente liberato il palazzo San Felice, in via della Dataria. Ad essi era tradizionalmente assegnato un alloggio di rappresentanza di vasta metratura.

Dall’insediamento di Mattarella tutti i consiglieri, a partire dal segretario generale Zampetti, hanno rinunciato all’assegnazione dei prestigiosi appartamenti.

Per quel che riguarda i Consiglieri del Presidente e i suoi più diretti collaboratori, potranno disporre unicamente di una foresteria di piccole dimensioni, senza potervi stabilire la residenza propria o del nucleo familiare. I consiglieri dovranno sborsare personalmente le utenze (acqua luce, gas ecc.), che fino ad oggi erano pagate per metà dal Quirinale. D’ora in poi i dipendenti avranno un solo posto gratuito, gli altri bisognerà pagarli 150 euro al mese.

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